Come scegliere la destinazione ideale
Qualche consiglio utile su cosa e come fare per scegliere la destinazione ideale e non rimanere incastrati nelle proprie paure.
Quando andavo all’università, ho avuto l’opportunità di andare a studiare all’estero, ma non l’ho fatto.
Non l’ho fatto non perché avessi paura di quello che mi sarebbe potuto accadere, ma semplicemente perché avevo paura per chi lasciavo qui, per la mia famiglia.
Solo che non puoi prendere decisioni dettate dalla paura.
Se mi pento di non essere partita per fare un’esperienza all’estero? Si, me ne pento perché ho lasciato vincere la paura.
Bisogna in qualche modo essere guidati anche da quella vena folle che è in ognuno di noi.
Quando decisi di non partire decisi in qualche modo di rimanere nella mia zona di comfort e di non mettermi mai alla prova.
Da questo ho imparato che non puoi far vincere la paura, che la paura è nemica dei tuoi sogni.
Quindi se stai rimandando una destinazione in particolare, perché hai paura di qualcosa, di quello che puoi trovare o di quello che puoi lasciare a casa; non farlo. Non commettere questo errore.
Piuttosto studia, comprendi e conosci il “nemico” prima di lasciarti andare alla paura.
Ma vediamo con attenzione come scegliere la destinazione ideale senza farsi condizionare dalle proprie paure.
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Cosa ti blocca?
Sei bloccato nella scelta della tua destinazione? Hai un sogno nel cassetto ma non hai il coraggio di aprirlo?
E’ un posto in cui magari sei costretto a doverci andare da solo perché nessuno dei tuoi amici ti accompagnerebbe?
O semplicemente non sai comprendere di che tipologia di viaggio avresti bisogno in questo momento.
Spesso organizzare un viaggio può rivelarsi qualcosa di abbastanza complicato, che richiede tempo che forse non hai.
Insomma, quante volte sei stato in balia dei mille dubbi sulla destinazione da scegliere?
Bene, sappi che non sei il solo.
Prima di proseguire con la lettura, mi sento di consigliarti questo libro: Strade blu, di William Least Heat Moon.
“1978. In un anno di speranze distrutte un ex insegnante di inglese del Missouri decide di mollare tutto per tirarsi fuori dalla solita vita. Il giorno dell’equinozio di primavera sale a bordo del suo sgangherato furgoncino e inizia un viaggio dentro l’America e dentro se stesso. Seguendo un itinerario circolare, da Columbia a Columbia, sulle strade secondarie degli Stati Uniti, quelle che un tempo le vecchie cartine segnavano in blu, attraversa le Caroline, il Texas meridionale, lo stato di Washington, il Montana e il New England. E riscopre infine un’America diversa, sconosciuta, come gli indimenticabili personaggi che popolano questo libro singolare. Un romanzo di incontri, ricerche, inaspettate svolte”.
Scegli l’esperienza
Ricorda, l’esperienza è la componente chiave dei viaggi.
Se sei così confuso e spaventato, se sei bloccato nella tua scelta è evidente che hai bisogno di fare innanzitutto un viaggio dentro te stesso.
Probabilmente se hai una meta chiara in testa ma ti senti come bloccato, è perché quel viaggio forse ti scaverebbe dentro più di qualsiasi altro.
Se sono anni che rimandi una destinazione, o semplicemente ad un certo punto della tua vita ti trovi a dover puntare a caso la penna sul mappamondo è perché probabilmente fuggi da qualcosa.
Non possono essere terminati i tuoi interessi, non puoi aver già visto tutto il mondo e non puoi non essere più una persona curiosa.
Se fino ad ora hai sempre viaggiato, sicuramente sei stato spinto dal tuo spiccatissimo senso della curiosità.
E’ probabile che tu ti senta confuso perché hai paura di una domanda a cui non vuoi ancora dare una risposta, di una relazione finita ma mai affrontata.
La paura di un popolo sconosciuto, un lutto mai elaborato. Insomma è in quel momento in cui ti senti perso che la tua risposta è li, chiara come non mai, davanti ai tuoi occhi.
Cerca l’esperienza. Non è necessario andare troppo lontano. Innanzitutto intraprendi un viaggio dentro te stesso. Magari la risposta è un concerto, un posto di cui hai letto sui libri di storia. Un luogo in cui sei già stato da bambino, o quel popolo che vuoi conoscere ma per cui la distanza ti allontana sempre più dalla tua decisione di comprare quel biglietto aereo.
Alla fine la cosa importante è scoprire, incontrare occhi nuovi e guardarsi dentro.
Dove andare in viaggio?
Il mio obiettivo è quello di insegnarti a disegnare il tuo viaggio.
Arrivare a scegliere la destinazione ideale significa imparare a leggersi dentro.
Viaggiare è anche prendere consapevolezza che il percorso per raggiungere una meta può essere arduo, spesso può nascondere insidie, sacrificio e impegno.
Impegno fisico ed emotivo, perché non sempre il tragitto può essere comodo e confortevole.
Bisogna avere spirito di adattamento, bisogna avere una mente molto aperta e ben predisposta al cambiamento, accettare culture e tradizioni molto diverse dalle nostre.
Viaggiare è saper accogliere!
Saper stringere la mano al nuovo te. Viaggiare è crescere, migliorarsi, confrontarsi, scontrarsi, piangere, ridere, emozionarsi e parlare alle proprie paure, ai propri mostri.
Spesso, quando sei lontano da tutto e tutti hai finalmente la possibilità di fare i conti con te stesso e non sempre la persona che vedi è ciò che saresti voluto essere.
Viaggiare è non avere paura del proprio passato, è andare incontro al proprio futuro.
E’ il modo più bello di vivere il tuo presente. Viaggiare è fortificarsi, acculturarsi. Viaggiare equivale a leggere dei buoni libri, quelli che fanno bene al cuore.
A proposito di buoni libri,ti consiglio vivamente di leggere questo libro: Cambia l’abitudine di essere te stesso
Ti insegnerà a rivoluzionare il tuo modo di vivere.
Capire le dinamiche del sistema mente/corpo ti permetterà di vedere come ti auto condizioni a produrre sempre gli stessi pensieri, a provare le stesse emozioni e a reagire sempre allo stesso modo agli stimoli esterni.
In questo modo non fai altro che perderti l’opportunità di creare un futuro differente.
Il Dott. Joe spiega come mai la nostra mente faccia fatica a liberarsi dal passato influenzando tutte le esperienze future.
La frustrazione a lavoro, il senso di colpa verso i genitori, la fame compulsiva, la gelosia nelle relazioni… Quindi attraverso questo libro puoi intraprendere un percorso verso la conoscenza di sé e del proprio vero potenziale.
Come scegliere la destinazione
Non posso saperlo! Non posso scegliere il tuo posto nel mondo.
Il fatto è che non ti conosco, non so che volto hai, qual è la tua storia, ma so che se stai leggendo quest’articolo è perché ti senti smarrito.
Se ti senti smarrito, hai un’unico posto in cui dover andare. Quel posto è dentro di te, nel tuo passato.
Quando ti senti bloccato chiediti innanzitutto se hai qualcosa di irrisolto con qualcuno. Se c’è qualcuno a cui devi dire addio, qualcuno da salutare prima che tu parta, o qualcuno da cui non fuggire più. Qualcuno da portare in viaggio con te.
Probabilmente ti serve del tempo per stare fermo e respirare, prenditelo. Forse tutti sono partiti e tu sei solo in città, ma questa non è una buona motivazione per fare un viaggio. Invece in questo tempo potresti programmarlo, progettarlo.
Se davvero non hai nulla di irrisolto e semplicemente non sai dove trascorrere i tuoi 10 giorni liberi allora noleggia un’auto e gira la tua nazione che, probabilmente avrai trascurato a favore di qualche altra destinazione più lontana; perché sempre li, a portata di mano.
Raggiungi un vecchio amico da qualche parte.
Oppure compra una tenda e immergiti nella natura. Fa un viaggio itinerante, a contatto con gli animali. Vai a vedere l’aurora, il sole di mezzanotte, vai a conoscere una cultura lontana da te anni luce. Potresti andare in un rifugio di animali per dare una mano.
Prova a piantare degli alberi. Fai un viaggio in barca, uno scambio di casa, dormi in un posto dove non avresti mai dormito prima.
Unisciti ad una spedizione Artica o Antartica. Fai un safari. Prendi un brevetto di immersioni nella tua città.
Iscriviti ad un corso di cucina Thai. Prova a lanciarti in tandem con il paracadute. Impara una nuova lingua. Vai in un locale in cui non sei mai andato.
Insomma fa qualcosa che ancora non hai mai fatto.
Come accogliere un imprevisto
Ti racconto un aneddoto
38 ore!
Trentotto, sono le ore che ho trascorso con un’intossicazione alimentare; un aliscafo in balia delle onde; 1 jeep e 4 voli interminabili per rientrare a casa, dopo 43 giorni ed il giro intorno al mondo!
Tre anni fa, al termine di un lunghissimo viaggio, dopo essere stata per ore in uno pseudo ospedale a Phi Phi Island e dopo essere riuscita a prendere un aliscafo con un mare incaxxato nero, arriviamo a Phuket.
Un viaggio in jeep di qualche ora e finalmente l’aeroporto.
Fingo di stare bene (se hai febbre difficilmente ti faranno salire su di un volo), ma dovevamo assolutamente rientrare entrambi a lavoro (era il 5 settembre ed eravamo fuori da veramente tanti giorni).
Ricordo solo una serie di lunghissimi ed interminabili scali, un febbrone da cavallo e l’arrivo nel nostro ultimo scalo ad Atene.
Dopo quasi 46 ore dall’ultima volta che avevo messo qualcosa nello stomaco, trovo finalmente del cibo commestibile.
D’improvviso, incrocio sulle scale mobili dell’aeroporto un’altro viaggiatore, stanco almeno quanto me; forse io però avevo un volto ancora più devastato.
Ad ogni modo incrocio i suoi occhi… lo riconosco, ci riconosciamo come “viaggiatori” ci sorridiamo ed andiamo oltre.
Dopo questo incontro dico al mio compagno, che sarei stata di nuovo pronta a partire per un altro viaggio.
Non lo so cos’è, ma c’è un mondo che ti si apre dentro il cuore quando viaggi e quel mondo ti dà la carica e l’adrenalina che ti servono per camminare ed andare alla scoperta.
Questo per dire che, qualsiasi imprevisto ti possa accadere durante un viaggio, rappresenta il viaggio stesso.
Quella cosa per cui lo ricorderai, quella cosa per cui ti dovrai attivare per trovare una soluzione e che renderà ancora più speciale il percorso che farai per raggiungere la tua meta.
Ed è lì, in quel percorso che ti accorgerai che il viaggio, come tutti dicono, non è la destinazione, ma il percorso che ti separa da essa.
Cosa ho imparato da questa cosa?
Che saper accogliere l’imprevisto è la componente chiave di un viaggiatore e che saper scegliere la destinazione ideale significa saper ascoltare il proprio io e riuscire ad uscire dalla propria zona di comfort.
Dove dormire in viaggio? I consigli degli architetti:
Se invece avessi voglia di scoprire dove dormono gli architetti non puoi non acquistare questa guida incredibile. Nessuno apprezza un edificio abbastanza come un architetto – e ora, per la prima volta, più di 250 tra i più importanti architetti del mondo condividono consigli utili su dove alloggiare, rivelando tutto da destinazioni rinomate a gemme da scoprire. Con 1.200 inserzioni in più di 100 paesi. È la risorsa, il dono e la porta ideali per viaggi attenti al design in tutto il mondo.
Grazie per aver letto: Come scegliere la destinazione ideale. Potrebbero interessarti anche: Il vero cambiamento è on the road; Perché è importante vivere oggi e non rimandare a domani; Come sconfiggere la paura di volare.
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Ho scoperto grandi post del blog qui. Adoro
il modo in cui si compone. Buona!