Ci sono cose che devi assolutamente conoscere prima di visitare i Quartieri Spagnoli di Napoli.Quartieri Spagnoli

Quando andavo all’università spesso mi piaceva cambiare strada e percorrere i quartieri Spagnoli. Sì, allungavo un po’ ma come si dice a Napoli: “mi “arrecreavo” (me la godevo). 

Una volta mi fermai alla Feltrinelli per acquistare il tanto discusso quanto amato libro di Saviano: Gomorra!. 

E’ stata l’unica volta in cui ebbi timore ad attraversare i quartieri, perché avevo il mio libro, appena acquistato, in bella in vista.

Per quale motivo ebbi timore?

Perché ancora ignoravo cosa vi fosse scritto e non avrei voluto urtare la “sensibilità” di nessuno.

Che ingenua!

Caddi anche io che sono Napoletana, nelle convinzioni sbagliate, nel cliché banale e privo di originalità.

Ma vediamo con attenzione quali sono le cose che devi assolutamente sapere prima di visitare i Quartieri Spagnoli di Napoli senza farti condizionare da paure inutili.

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1. Perché si chiamano Quartieri Spagnoli

Innanzitutto sai perché si chiamano così e da dove deriva tutta questa delinquenza tanto pubblicizzata nel mondo?

I quartieri Spagnoli fanno parte del centro storico più grande d’Europa. Sarebbe dovuto essere un accampamento temporaneo, in cui avrebbero dovuto alloggiare le truppe del re spagnolo durante il periodo della dominazione spagnola.

In origine, questi appartamenti erano poco più che dormitori. 

Ma oggi appaiono come un meraviglioso dedalo di vicoli, dove palazzi e chiese spesso sono una sola cosa e gli edifici si accavallano e si stratificano tra loro.

Il luogo dei panni “spasi”.

Le traverse vengono chiamate vichi, vicoletti se sono molto strette. Le vie con una gran pendenza sono dette salite se conducono verso l’esterno della città, calate se conducono alla città vecchia, gradoni se hanno gli scalini e rampe se hanno branche. 

Siamo nel tratto compreso tra il Corso Vittorio Emanuele e Via Toledo che si estende per quasi 800.000 mq.
Questi vicoli hanno una loro vita che per lo più ruota intorno alle botteghe artigiane.

Se vuoi capire come scegliere il quartiere in cui dormire leggi: Dove dormire a Napoli: guida alla scelta del quartiere

2. Perché hanno la fama di essere malfamati?

In questa zona in cui erano raggruppati tutti i soldati, ovviamente ha avuto modo di svilupparsi un comportamento abbastanza violento.

Infatti i soldati andavano in cerca di divertimento introducendo sin da subito il fenomeno della prostituzione. E’ in queste zone che si afferma, più che in altre, il carattere litigioso, arrogante e donnaiolo dello spagnolo.

La rinascita

Oggi i Quartieri Spagnoli (seppur ancora abitati da alcune famiglie che hanno negli anni mantenuto queste caratteristiche) stanno vivendo un periodo di rinascita.

Fortunatamente, negli ultimi anni, i Quartieri Spagnoli sono stati rivalutati e sono diventati una delle principali attrattive turistiche della città.

Le opportunità di crescita sociale sono aumentate, il turismo è un’ottima fonte di sostentamento riconosciuta anche da numerose famiglie della zona.

Inoltre sono tante le associazioni locali che seguendo i bambini e i ragazzi più disagiati durante la fase più delicata della crescita, creando per loro le basi per un futuro migliore.

Chi ci vive oggi?

I quartieri spagnoli sono abitati dalle numerosissime famiglie per bene che già vivevano qui anni addietro.

Inoltre attualmente numerosi sono gli investitori immobiliari che fiutano le potenzialità della zona che, fortunatamente è stata presa d’assalto da studiosi, professori, architetti, e giovani imprenditori. Questi hanno stabilito qui le proprie abitazioni, i propri uffici e le proprie attività ricettive.

Io personalmente i più bei edifici, le case più belle e gli studi di architettura più belli in assoluto li ho visti qui, nei quartieri spagnoli.
Ho tantissimi amici che si sono trasferiti nei quartieri e che conducono una vita incredibilmente normale!

Sei impressionato?

Non devi esserlo! Qui vive tantissima gente per bene, che ha colto la bellezza, il valore storico, culturale ed il folklore di una delle zone, senza dubbio, più discusse e piene di vita d’Italia.

E’ qui che si concentrano i sapori, gli odori e i colori più caratteristici della città. E’ qui che i più grandi imprenditori, professionisti amano venire a mangiare. E’ qui che vogliono dormire i viaggiatori che hanno intravisto nelle tante cronache di Napoli, il luogo della verità.

3. Devi venire a mangiare nei quartieri Spagnoli

Non sono solita consigliare i ristoranti, tanto meno le trattorie nate da poco, perché non potrei garantire un aggiornamento costante di tutti i miei articoli.

Quindi, quando consiglio un ristorante in genere lo faccio perché ha una storia importante e perché so che al 95% anche tra 5/6 anni quel ristorante lo troverai comunque aperto.

Anche in questo caso non ti consiglio un ristorante in particolare, ma ti dico che non puoi venire a Napoli e non provare la cucina napoletana dei vasci (i bassi napoletani).

Numerosi sono i “vasci” che hanno aperto le loro cucine offrendo un’esperienza culinaria davvero unica e indimenticabile. Tradizioni, leggende e sapori della cucina popolare. Gli “ospiti” paganti riscoprono l’importanza di condividere il pasto con chi gli è accanto: gli spazi ristretti, infatti, “obbligano” alla convivialità.

Attualmente il più famoso è O Vascio e Nunziatina, ma aggiornati costantemente. 

Chi vorrebbe perdersi il miglior piatto della nonna della domenica?

A Napoli devi mangiare l’esperienza!

Il ragù, la genovese, gli gnocchi, pasta patate e provola, le tracchiulelle, pasta e fagioli con cozze, e sasicce con i friarielli. Non puoi perderteli credimi!

Quindi dove andare?

Ti lascio il link aggiornato, sui migliori ristoranti dei quartieri Spagnoli. Ad ogni modo verifica che sia ancora aperto prima di andare (sono abitazioni private adibite a ristoranti) e soprattutto prenota! Lo spettacolo è assicurato.

4. E’ sicuro visitare i Quartieri Spagnoli di Napoli?

Non sono le favelas! E comunque io anche nelle favelas non ho avuto alcun tipo di problema.

Statisticamente sarei dovuta morire o essere rapinata almeno 600/1000 volte, se non di più. 
Non posso dirti quante volte mi sono recata in queste zone, ma sono innumerevoli. 

E indovina un po’? Non mi è mai accaduto niente.

No, non sono una miracolata (come il resto della popolazione Napoletana o dei turisti), ho semplicemente sempre prestato attenzione.

Dirti che nei quartieri spagnoli non sia mai successo nulla sarebbe dire una bugia, ma come accade nella periferia di Milano, o nei parchi a pochi passi dal centro di Milano, come accade nella Capitale, in Veneto, a Como, a Los Angeles, a New York, a Miami, a Cape Town. Ovunque nel mondo puoi incontrare un posto meno sicuro!

Nonostante io sia sempre molto accorta, ho subito un furto in un ristorante molto molto chic di New York… per dirne una!

A cosa devi stare attento

Ovviamente devi prestare attenzione a non mostrare orologi di migliaia di euro, a non sfoggiare borse di coccodrillo (e anche in quel caso non è che succeda qualcosa matematicamente, anzi in quel caso sei tu che hai contribuito all’uccisione di un animale innocente), ma è sempre meglio avere un profilo basso.

Inoltre devi prestare attenzione ai tanti motorini che sfrecciano per le vie, per lo più ragazzini che si divertono, perché consci della loro fama.

Ma direi nulla di più grave che in qualsiasi altre grande città europea.  

5. Cosa vedere nei Quartieri Spagnoli di Napoli

Innanzitutto devo dire che una volta individuata la zona, la cosa più divertente è  “perdersi tra i vicoli”. Gli incontri casuali non posso inserirli in una guida, seppur dettagliata. Devi scoprire, chiedere informazioni ai locali e perché no, assaggiare il vero caffè napoletano offerto direttamente da una delle famiglie dei bassi che ti capiterà di incontrare.

Perché c’è da dire che qui il cuore è grande! Sono generosi, tutti! E’ una grande famiglia, che come tutte le famiglie ha le sue crepe, ma una grande famiglia, una vera comunità. 

– La Pignaseccai quartieri spagnoli di napoli

Sei a Montecalvario, nel cuore dei Quartieri Spagnoli; in questa via incontrerai alcune tra le pizzerie più antiche di Napoli e tanto, tantissimo street food.

Prova il“cuoppo fritto”, una pizza a portafoglio o la trippa in uno dei chioschetti storici della zona.

Inoltre qui c’è il mercato di pesce più famoso e folkloristico della città. 

Potresti proseguire poi sui gradini di S.Liborio e da li immergerti nell’atmosfera tipica dei quartieri.

– La Pedamentina

Più di 400 scalini per raggiungere la collina del Vomero e godersi uno dei panorami più belli di Napoli. La strada della Pedamentina fu iniziata nel XIV secolo per permettere agli operai di trasportare il materiale necessario alla costruzione della Certosa.

Infatti collega la splendida Certosa di San Martino al centro storico della città attraverso un percorso suggestivo e pittoresco.

– Via Toledo

Una strada di accesso è solitamente quella che si trova in corrispondenza della stazione Toledo della metropolitana ma in realtà non vi è un unico accesso ai quartieri, per cui potrai prendere qualsiasi stradina in salita.

Toledo, la via dello shopping napoletano, si fonde con gli antichi sobborghi, le edicole votive venerano la Madonna ed illuminano le vie durante la notte.

– Le chiese dei quartieri

Un luogo in cui sentire l’attaccamento alla fede religiosa che ha la popolazione locale sono le chiese di quartiere.

Chiesa di Santa Maria Francesca

E’ una piccola cappella adiacente alla casa in cui visse la santa che oggi è divenuta meta di pellegrinaggio di molti fedeli.

La Santarella dei Quartieri

Santa Maria Francesca delle 5 piaghe, una santa del 700 che era nota tra i Quartieri Spagnoli come la Santarella e offriva la sua assistenza spirituale a chi ne avesse bisogno.

Nella sua Casa-Chiesa è ancora presente una sedia dove viveva la passione di cristo: Sedersi sulla sedia e fare una preghiera alla santa concede una protezione speciale per chi vuole diventare mamma.

Chiesa di Santa Maria della Mercede a Montecalvario

E’ sicuramente una delle chiese monumentali di Napoli. Venne costruita nel 1560 dalla nobile Ilaria D’Apuzzo per i devoti a San Francesco.

Chiesa di Sant’Anna di Palazzo

Si trova in Vico Rosario, venne costruita per celebrare la vittoria di Lepanto contro la flotta dell’esercito ottomano nel 1571. La chiesa è molto diversa dalla “Sant’Anna vecchia” che fu abbattuta nel 1964 in seguito ai danni subiti per i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Questo edificio di culto fu testimone di alcuni eventi storici importanti, tra cui il battesimo del pittore Luca Giordano e il matrimonio della rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca

– I murales

quartieri spagnoli

I murales sono la testimonianza di un’arte più moderna, raccontano la storia presente e passata di Napoli.

Una galleria d’arte a cielo aperto. Puoi catturare il lato underground che si mischia con l’architettura storica dei Quartieri Spagnoli. “Vicolo di Totò” è il nuovo nome di Via Portacarrese, dove numerosi artisti hanno lasciato opere dedicate a Totò e agli altri grandi artisti napoletani come manifesti. Non mancano le opere d’arte dedicate a Diego Armando Maradona in via Emanuele de Deo.

– Vico Lungo Gelso

All’epoca degli spagnoli, come ti dicevo all’inizio, vivevano le prostitute. Erano state relegate in questo vicolo coperto di gelsi, da cui il nome, dal vicerè spagnolo che non voleva vederle girare per la città.

Oggi le prostitute non ci sono più ma resta il fascino di una strada ricca di storia e di fascino.

Hotel suggeriti

Ti lascio una piccolissima selezione di alcuni dei miei alloggi favoriti a Napoli. La lista sarebbe davvero lunga perché hai svariate opportunità di scelta. 

  • Spanish Palace Rooms, Apartment & Terrace Si trova in un edificio del XVIII secolo, a 200 m dalla stazione della metropolitana Cavour. Vanta un’ampia terrazza panoramica dove potrai gustare la colazione. Il Duomo di Napoli è raggiungibile in 10 minuti a piedi.
  • Foro Carolino Si trova vicino al Maschio Angioino, al Teatro San Carlo e a San Gregorio Armeno. Camere ampie eleganti e pulite.
  • Casa Tolentino Nasce da un progetto di riqualificazione del monastero seicentesco di San Nicola da Tolentino, ai piedi della collina di San Martino. La gestione e l’accoglienza della struttura sono affidate ai giovani volenterosi di una cooperativa sociale, con lo scopo di valorizzare il territorio e creare occupazione. Con loro potrai fare anche delle visite guidate ai Quartieri Spagnoli
  • Artemisia Domus A soli 900 metri dal Maschio Angioino, è un raffinatissimo beb nel cuore di Napoli. Troverai anche sistemazioni con vasca idromassaggio e un salone in comune.

Dove dormire in viaggio? I consigli degli architetti:

Se vuoi scoprire dove dormono gli architetti non puoi non acquistare questa guida incredibile. Nessuno apprezza un edificio abbastanza come un architetto – e ora, per la prima volta, più di 250 tra i più importanti architetti del mondo condividono consigli utili su dove alloggiare, rivelando tutto da destinazioni rinomate a gemme da scoprire. Con 1.200 inserzioni in più di 100 paesi. È la risorsa, il dono, la porta ideale per viaggi attenti al design in tutto il mondo.

Grazie per aver letto il mio articolo sui Quartieri Spagnoli di Napoli. Potrebbero interessarti anche:

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A chi non piacerebbe riempire di piccoli timbri tutte le pagine di quel documento chiamato passaporto! Ho iniziato così, seguendo la mia anima che non conosce confini. Perchè è quello che più mi fa sentire viva, che più mi emoziona. Più che viaggiare è scoprire... si viaggia anche a pochi passi da casa...si viaggia ogni volta in cui la sete della scoperta è più forte della solitudine della routine. Il viaggio inizia nel momento in cui lo immagini, ti scava dentro nel momento in cui lo organizzi, lo vivi nel momento in cui pensi a cosa mettere in valigia. Il viaggio ti cambia nel momento in cui fai il primo passo verso una nuova meta. Ti stravolge mentre percorri la strada e consumi le scarpe. Lo rivivi un milione di volte quando lo racconti, quando lo ricordi, quando rivedi una foto, quando lo consigli. E' così che io viaggio ogni giorno. Immagina che quello che hai sempre creduto lontano e impossibile adesso diventa possibile. Chi sei? Perchè lo fai? Se lo hai immaginato puoi farlo. Quelle terre così lontane, quei colori, quegli odori ti appartengono già, devi solo ritornare alle origini, alla natura. Abbandona il meccanismo del consumismo, lascia agli altri il superfluo, il bene più prezioso che puoi regalarti è arricchire la tua anima, regalarti ricordi, momenti. Credi che sia troppo oneroso? può darsi. Dipende dalle priorità e da come organizzi il tutto. Sono Natascia Fois e sono una viaggiatrice. Organizzo sogni, li cucio addosso. Sono una sarta dell'anima. Viaggiatori, facciamo le valigie, consumiamo scarpe e lasciamo impronte indelebili nelle nostre menti, creiamo ricordi da raccontare.

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