Saudade, come combatterla: la mia guida personale
Qualche consiglio utile su come affrontare la saudade che, prima o poi affligge tutti.
Quella sofferenza provocata dal desiderio di ritornare in un posto. Quel maledetto rimpianto del tempo passato, quel desiderio inappagato di ritornare tra le braccia di qualcuno.
Probabilmente la parola più esaustiva e più conosciuta al mondo per tradurre tutti questi stati d’animo è proprio la “Saudade“!!!
Ma vediamo con attenzione cosa racchiude in se questa parola.
FALLO ORA
Ma prima di continuare, se vuoi essere sempre aggiornato e ricevere i migliori consigli di viaggio, lasciarti ispirare con suggerimenti, guide e informazioni esclusive, iscriviti gratuitamente alla mia newsletter.
Un credito ad un piccolo riferimento dal sito una parola al giorno
“È forse la più celebre fra le ‘parole intraducibili.
In portoghese, la saudade, che noi stentiamo a riconoscere come un sentimento unico è infatti un mix malinconico di nostalgia, di solitudine, di mancanza, ma anche di desiderio e anelito, che scaturisce dalla distanza nello spazio e nel tempo da ciò che si ama, volto al passato e al futuro. Si può aver saudade di amori, amici o familiari lontani o che non ci sono più, di cibi, di luoghi. Parola intraducibile, sì, ma non aliena alla nostra cultura”.
Io da Napoletana aggiungo che c’è chi la riconosce nell’appocundria Partenopea.
Come combattere la saudade: la psicologia che c’è dietro questo sentimento
E’ proprio qui che volevo arrivare, l’appocundria. Dovrebbe essere anche questo un termine internazionale, per identificare quello stato d’animo di malessere incombente.
C’è solo un termine con cui potrei tradurre ad un non Napoletano la parola appucundria: questo è appunto la saudade.
Quanto è bello partire! Ma saper ritornare a casa?
Quanto è soddisfacente lasciare andare un amore sbagliato! Ma non ricadere nel vortice?
Quanto può modificare i nostri pensieri la mancanza di qualcuno o di un luogo?
Come combattere la saudade?
Se la saudade si impossessa dei tuoi pensieri senza modificare in modo negativo i tuoi comportamenti, allora non va combattuta. Ma cosa accade se questo sentimento ci impedisce di fare le scelte giuste? Di condurre una vita senza questo senso di frustrazione?
Prendiamo ad esempio la saudade per un luogo.
Nel momento in cui organizzi un viaggio in realtà sei già partito. Ancora di più se quel viaggio lo sogni da tempo e soprattutto se, organizzarlo, ha richiesto sacrificio economico.
Da cosa stai scappando?
Ti sei mai chiesto se quando fai un viaggio stai solo cercando nuovi occhi o se in realtà stai fuggendo da qualcosa o da qualcuno?
Quello di partire è un lusso che la nostra mente si concede ogni tanto ma, la vera forza è saper ritornare.
Ogni volta che torni sei una persona nuova.
Sei indubbiamente più ricco (probabilmente non le tue tasche, ma la tua mente si), hai sicuramente un bagaglio culturale più interessante.
L’equilibrio però sta nel saper ritornare e nel saper restare.
Ciò che ti manca modifica il tuo comportamento in modo negativo?
Pensaci! Sarebbe bello, meraviglioso poter non ritornare.
Ma ritornare e far pace con se stessi comporta un sacrificio maggiore.
Cosa accade ad esempio quando torni da un lungo viaggio? Cosa ti fa scatenare qual sentimento di malinconia?
Ti è mai capitato di paragonare la tua città a quella appena visitata?
E’ troppo semplice tornare e fare i paragoni con la propria città.
Chi non lo fa? Io sono la prima a farlo… non mi piace niente quando torno. Trovo tutto orrendo, divento più pignola ed insofferente verso quello che non funziona. Vorrei che tutto fosse diverso che, le persone fossero diverse.
Ma in realtà sono io che da ogni viaggio torno cambiata e quel cambiamento da un lato, mi fa sentire nostalgica, dall’altro mi impone di avere coraggio e di tornare alla realtà.
Poi cosa mi succede? Ad un certo punto ogni volta che torno apprezzo sempre di più ciò che lascio.
La mia famiglia, i miei amici, la mia terra.
Da malinconici a combattenti
E’ sempre stato così, è dalle difficoltà che l’uomo ottiene il meglio di se.
Le difficoltà stimolano l’intelletto, l’esigenza di dover trovare una soluzione a tutti i costi.
Ieri mi sono imbattuta in un’intervista, in genere guardo solo programmi tipo alle falde del Kilimangiaro o National Geographic, ma ieri ho ascoltato un racconto meraviglioso di Mamma Erasmus.
Conosciamo tutti l’Erasmus no?
Ma, almeno io, non avevo idea ne perché ne da cosa fosse nato.
Quindi, nasce dalla volontà di una Donna straordinaria che ha visto rifiutarsi dalla sua società Italiana, la possibilità di convalidare gli esami fatti, in una delle più prestigiose università d’America, durante una meritatissima borsa di studio.
Lei si è battuta ed ha abbattuto un muro che ha consentito a milioni di ragazzi di cambiare la propria vita. E’ così che dovremmo tornare da un viaggio.. è questo che dovremmo imparare ogni volta. Dovremmo avere questo stesso atteggiamento.
Malinconici, ma combattenti e guerrieri più che mai!
Il segreto è quello di modificare la percezione che abbiamo delle nostre nuove abitudini.
Potresti iniziare a vedere le abitudini non come obblighi da importi per ottenere un determinato risultato, ma come opportunità per rafforzare ogni giorno la tua nuova identità.
Solo in questo modo renderai il cambiamento definitivo.
Grazie per aver letto quest’articolo. Se ti va lascia un commento, te ne sarei davvero grata.
FALLO ORA
Se vuoi ricevere i migliori consigli di viaggio e lasciarti ispirare con suggerimenti, guide e informazioni esclusive, iscriviti gratuitamente alla mia newsletter.